Un ottantenne di Sciacca è comparso in giudizio, dinanzi al Giudice di Pace, accusato di lesioni nei confronti del direttore del Pronto soccorso del Giovanni paolo II, Ignazio Galizia. Il saccense era accusato, il 14 giugno del 2022, di avere cagionato a Galizia, afferrandolo per le braccia e affondando con forza le proprie unghia sull’avambraccio destro del medico, lesioni personali allo stesso consistenti in plurime ferite lacero contuse. E questo perchè Galizia lo aveva invitato ad uscire dal reparto, dove si trovava, assieme ad altri, per assistere una paziente non indossando la mascherina. Successivamente è intervenuta una volante della polizia.
Alla prima udienza, si è costituito parte civile il direttore Ignazio Galizia, assistito dall’avvocato Luigi La Placa, chiedendo la punizione dell’imputato alle pene di legge e il risarcimento del danno non patrimoniale subito.
L’imputato, nella fase preliminare del dibattimento, ha formalizzato offerta di equa riparazione del danno cagionato dal reato offrendo la somma di 700 euro.
Il Giudice di Pace, preso atto della condotta riparatoria e delle pubbliche scuse fatte in udienza dall’imputato al dottore Galizia, ha emesso sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato per l’attività riparatoria posta in essere dall’imputato.
Il direttore Galizia ha dichiarato che la somma sarà destinata all’acquisto di suppellettili per il reparto di Pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca.
“Una vicenda – commenta l’avvocato Luigi La Placa – che mette in evidenza il rischio cui sono esposti i sanitari del Pronto soccorso nell’esercizio delle loro funzioni a salvaguardia della salute pubblica”.
Nella foto, l’avvocato Luigi La Placa e il primario Ignazio Galizia