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Comune di Sciacca

Sanità, l’onorevole Carmina: “Sarò a Sciacca a protestare, fino ad oggi solo chiacchiere”

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L’onorevole Ida Carmina, deputato nazionale del Movimento Cinquestelle ed ex sindaco di Porto Empedocle, annuncia che venerdì 10 novembre sarà presente a Sciacca alla marcia sulla “Buona Sanità” per l’ospedale Giovanni Paolo II. “Una manifestazione sacrosanta organizzata dai sindaci del comprensorio saccense, dai comitati civici, dai cittadini comuni – scrive – che vogliono risposte per aver garantito un diritto essenziale, una sanità normale che non c’è”.

“Così non si può andare avanti nella Provincia di Agrigento – aggiunge -. Sciacca chiude un cerchio dopo Agrigento, Canicattì e Licata. Ricordo ancora, presente in difesa del Barone Lombardo e contro la riduzione dei reparti, la rabbia della gente. Adesso è il turno dell’area saccense. Ma la criticità dei disservizi sanitari abbraccia trasversalmente tutti gli ospedali provinciali. Tra l’altro all’orizzonte non si profila alcuna reale soluzione. Unico segnale di vitalità sono le lotte interne al Governo Schifani per nomine e poltrone, con una logica spartitoria che nulla risolve degli atavici mali della Sanità agrigentina e siciliana, anzi rischia di aggravarli”.

“Si è scatenata una guerra perché il Cencelli della spartizione politica di manager e direttori – aggiunge Carmina – è diventato un campo di battaglia e non riuscendo a mettersi d’accordo, si sposta di volta in volta il problema, in avanti. Siamo alla ulteriore proroga al 31 gennaio, amara comica finale. Basta una semplice ricognizione per avvedersi come non ci sia un reparto che si trovi in una situazione di normalità. Non può essere un caso il verificarsi di tutte queste dimissioni di massa o il moltiplicarsi di richieste di nulla osta improvvisi. I Dirigenti Medici ospedalieri, dal pronto soccorso, all’ortopedia, alla geriatria, etc, lasciano la sanità pubblica e dietro di sé scenari inquietanti insoluti. La soluzione argentina è stata un misero rimedio che non ha risolto i cortocircuiti. Resto costernata dal fatto che i vertici dell’Asp, ad oggi in proroga, di fronte allo sfascio abbiano dichiarato che la Sanità Agrigentina sia in buono stato, secondo i dati Agenas”.

“Ma quali sono i criteri di Agenas – aggiunge Carmina – per stabilire che tutto va bene, se quanto asserito è senza alcun riscontro nella realtà ed invece è tutto un disastro? Da un anno a questa parte c’è una emorragia, una vera e propria fuga dei medici dagli ospedali agrigentini, non c’è il ricambio e non c’è alcun processo di implementazione e stabilizzazione del personale sanitario, cosa che ho evidenziato in sede parlamentare, attesa l’inettitudine del Governo Regionale di Schifani che non sta provvedendo in alcun modo”.

“Il popolo ancora una volta scende in piazza. Spero che almeno questa volta ci siano notizie concrete per il territorio e l’auspicata normalizzazione in campo sanitario, divenga una realtà, perché agli agrigentini siano assicurati i Lea (livelli essenziali di assistenza) cui hanno diritto, mentre, attualmente, ne vengono ingiustamente deprivati”.

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