Nessun documento sanitario, i ricci erano esposti al pubblico per la vendita nella centralissima Porta Palermo, così il personale della Guardia Costiera di Sciacca, a seguito di una segnalazione a parte di un privato cittadino, ha sequestrato circa 200 esemplari di ricci di mare a Sciacca.
Della specie, in questo periodo ne è vietata la raccolta, la detenzione e la commercializzazione. Il divieto va da maggio a giugno di ogni anno, per favorirne la riproduzione.
I ricci posti sotto sequestro sono il frutto di un’attività di pesca di frodo, o probabilmente illegale e comunque non autorizzata, visto che la partita di pesce era del tutto privi di qualsiasi documento sanitario che ne garantisse o accertasse l’idoneità al consumo umano.
Gli uomini della Guardia Costiera hanno elevato al detentore una sanzione amministrativa che ammonta a € 4.000. Inoltre, tutti gli esemplari di riccio di mare sono stati sequestrati e rigettati in mare da parte della motovedetta CP 2093 poiché ancora in vita.
Dopo questo sequestro, la Guardia Costiera di Sciacca coglie l’occasione per sensibilizzare l’intera comunità sull’importanza del rispetto delle norme poste a tutela dell’ambiente marino ed a salvaguardia delle specie ittiche che lo popolano, in quanto tali norme, qualora rispettate, garantiscono uno sfruttamento sostenibile del mare e delle sue risorse da parte di tutti.
Consumare prodotti ittici privi delle informazioni che ne garantiscano la tracciabilità rintracciabilità possono risultare molto pericolosi per la salute dei consumatori, in particolar modo per quelli di giovane età, in quanto sprovvisti di qualsiasi controllo sanitario preliminare alla messa in commercio.