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Settore olivicolo in ginocchio, Iacono: «Sia riconosciuto lo stato di calamità»

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Il settore olivicolo colpito da una grave crisi. Soprattutto nella Vale del Belice e nell’Agrigentino, gli agricoltori lamentano una drastica diminuzione della produzione. A farsi carico delle istanze degli agricoltori, la deputata del Partito democratico Giovanna Iacono. La deputata che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle forese, Francesco Lollobrigida chiede che «sia riconosciuto lo stato di calamità».

La deputata del Partito Democratico chiede se e in che misura il governo sta intervenendo per supportare le esigenze degli degli agricoltori della Valle del Belice e dell’Agrigentino, danneggiati dagli effetti dell’emergenza climatica e se verrà, infine, riconosciuto lo stato di calamità del settore.

Firmatari del documento della deputata Iacono anche i parlamentari siciliani Peppe Provenzano, Anthony Barbagallo, Maria Stefania Marino e Fabio Porta. Nel documento si evidenzia come il settore sia praticamente in ginocchio a causa dell’andamento climatico di quest’anno. Le temperature anomale, l’assenza di piogge e la difficoltà dei produttori ad accedere ai servizi di irrigazione ha portato a un calo della produzione stimato in oltre il 20%.

Proprio il servizio di irrigazione chiama in causa le responsabilità del governo siciliano. La Regione Siciliana aveva annunciato aiuti e interventi straordinari al settore olivicolo per far fronte agli altissimi costi energetici e dell’acqua e mitigare anche il periodo di siccità.

«I frantoi, che in questo periodo dovrebbero viaggiare a pieno regime – scrive Iacono nel documento – sono di fatto svuotati di materia prima. La riduzione di quantità d’olio sarà sicuramente superiore alla stima del 20% attesa sul piano nazionale. È quindi molto forte la preoccupazione dei produttori e della rete dei frantoi sul territorio che rischiano il default. C’è il rischio che un gran numero di famiglie vedano sparire la loro unica fonte di sostentamento annua. Attendiamo quindi di conoscere dal Governo se si valuteranno misure di sostegno economiche e fiscali che possano consentire di ridurre i danni».

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