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“Tentata estorsione a Menfi”, nell’appello a 4 imputati riaperta istruttoria dibattimentale

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I giudici della quarta sezione della Corte di Appello di Palermo hanno riaperto l’istruttoria dibattimentale nel processo d’appello a carico dei quattro imputati, di Menfi e Santa Margherita Belice, accusati di tentata estorsione e condannati in primo grado con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Palermo, Cristina Lo Bue.

Gli imputati sono Pietro Campo, di 66 anni, di Santa Margherita Belice, difeso dall’avvocato Carmelo Carrara, condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi in continuazione; il collaboratore di giustizia di Menfi Vito Bucceri, di 51 anni, difeso dall’avvocato Monica Genovese (un anno e 4 mesi, sempre in continuazione, in primo grado). E poi Giuseppe Alesi, di 53 anni, di Menfi, assistito dall’avvocato Luigi La Placa, condannato dal gup a un anno, 9 mesi e 10 giorni con pena sospesa; Tommaso Gulotta, di 58 anni, di Menfi, assistito dagli avvocati Giovanni Rizzuti ed Accursio Gagliano, condannato a un anno e 4 mesi.

Secondo l’accusa i quattro, in concorso tra loro e con un’altra persona, sono accusati di avere compiuto atti idonei a costringere un uomo di Castelvetrano a presentare le dimissioni da una società che operava nel settore dei carburanti rinunciando al pagamento di spettanze economiche.

Il tutto, secondo l’accusa, non si è poi verificato anche perché il castelvetranese ha presentato denuncia ai carabinieri. La Corte di Appello di Palermo, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Rita Fulantelli e riaperto l’istruttoria dibattimentale acquisendo la sentenza di primo grado del datore di lavoro, giudicato separatamente, e condannato dal Tribunale di Marsala. Prossima udienza il 12 dicembre per la discussione.

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