L’Associazione “SCIACCA TERME RISORGE” e l’Associazione “#ORABASTA!”, da tempo ed in modo concreto sono impegnate per la riapertura delle Terme, struttura produttiva strategica essenziale sia per la valorizzazione dell’attività turistica che per il conseguente rilancio occupazionale insorgono oggi contro il Governo regionale per l’adozione di due pesi e due misure tra le Terme di Sciacca e quelle di Acireale.
“In questi giorni – scrivono – in piena emergenza coronavirus, e quindi con l’attenzione generale, ovviamente, rivolta al rischio persanitario, si è appreso che il Governo della Regione Siciliana ha acquistato il patrimonio delle Terme di Acireale, confluito, come per le Terme di Sciacca, nel capitale sociale di quell’Azienda. Roba da non credere!
Prima che scoppiasse l’emergenza, nel corso di numerosi incontri, ci era stato detto da autorevoli rappresentanti del Governo che la Regione non aveva soldi per comprare dalla liquidazione delle Società Terme di Sciacca il restante patrimonio che inevitabilmente sarebbe stato venduto all’asta (per l’ex motel AGIP le prime aste si sono già svolte!).
Ora invece, magicamente, il Governo Regionale ha trovato i soldi per comprare l’intero patrimonio delle terme di Acireale”.
Le associazioni dicono adesso “di pretendere una spiegazione sul perché la Regione trova i sodi per Acireale e vende/svende le terme di Sciacca. Ci chiediamo perché “due pesi e due misure”?
Non vorremmo che quando i “gatti” sono distratti, purtroppo, dalla drammatica emergenza sanitaria, i “topi” ne approfittano e “ballano”!
Infatti, non si comprende quali siano le ragioni di una palese disparità di trattamento tra Sciacca ed Acireale, dato che l’impegno finanziario per le Terme di Acireale è stato quasi il triplo rispetto a quello messo in campo per le Terme di Sciacca e che proprio per Sciacca sono rimasti fuori dall’acquisto il Piccolo Albergo Monte Kronio ed il Centro Direzionale (ex Motel Agip) ed altri beni.
ORABASTA! e SCIACCA TERME RISORGE pretendono anche di sapere chi e che cosa ha impedito di ricomprendere tutti i beni delle Terme di Sciacca nel bando già pubblicato, dato che ne mancano diversi ed importanti.
Le Associazioni avevano già preso una posizione precisa e decisa rispetto a questa disparità, senza che nessuno abbia però raccolto questa sollecitazione, come peraltro già accaduto con la vicenda del bando.
“Nel ribadire – aggiungono – la posizione assunta dalle due Associazioni, coerentemente rappresentata al Governo regionale nel corso degli incontri programmati e considerato che l’art. 1 dell’Avviso prevede la possibilità di revocare o sospendere lo stesso, si invitano tutti i soggetti che hanno responsabilità politiche, in primis l’amministrazione comunale e i deputati regionali saccensi, ad attivarsi perché il Governo Regionale:
- revochi l’avviso;
- riacquisti i beni che sono stati lasciati incredibilmente fuori dall’offerta, operazione per la quale serve un impegno finanziario di gran lunga inferiore a quello già adottato per Acireale;
- riadotti un nuovo avviso per una gestione da parte di privati più lunga rispetto a quella già fissata che ricomprenda tutti i beni.
Siamo ben consapevoli del fatto che oggi l’emergenza sanitaria è prioritaria ma continuiamo a vigilare, anche in questo drammatico momento, per evitare che qualcuno ne approfitti e qualche altro non veda o faccia finta di non vedere, giocando sulla nostro futuro con il rischio che quando torneremo alla normalità sarà, ormai, troppo tardi”.