La Corte di Appello di Palermo ha disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di un margheritese che, in primo grado, era stato condannato per truffa. Gaspare Abbruzzo, di 61 anni, era accusato di avere rappresentato, falsamente, di potere intercedere presso gli uffici della Regione Siciliana per fare ottenere a un margheritese ed alla moglie di questi un impiego presso l’ospedale di Sciacca, facendosi consegnare la somma di 3 mila euro.
In primo grado il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca lo aveva condannato per truffa a 6 mesi di reclusione e 200 euro di multa, con pena sospesa. La IV sezione della Corte di Appello di Palermo ha disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Analoga richiesta era stata avanzata già in primo grado dal difensore dell’imputato, l’avvocato Calogero Lanzarone, in merito alla decorrenza dei termini per la prescrizione dal momento della consapevolezza delle parti civili di essere stati truffati.
I fatti per i quali si è celebrato il processo sono del 2016, ma la querela del 2019 e, pertanto, secondo la difesa dell’imputato, sarebbe stata tardiva. Il Tribunale di Sciacca aveva condannato Abbruzzo anche al pagamento della somma complessiva di euro 4.000 euro, di cui euro 3.000 a titolo di danno patrimoniale e 1.000 per danno non patrimoniale in favore della parte civile. Le statuizioni civili sono state confermate anche nel giudizio d’appello. Le parti civili erano rappresentate dall’avvocato Francesco Di Giovanna.
Anche il Procuratore generale nel processo d’appello si era associato alla richiesta avanzata dall’avvocato Calogero Lanzarone di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione confermando le statuizioni civili che erano state disposte dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, ma la sentenza d’appello ha cancellato la sua condanna a 6 mesi di reclusione.
Nella foto, l’avvocato Calogero Lanzarone