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Turismo abusivo: troppi immobili tra B&B e case vacanza sono irregolari. L’attacco di Confcommercio: “Basta coi furbetti”

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Ha affidato all’hashtag #noicontinuiamo a denunciare il presidente di Confcommercio Sicilia Francesco Picarella la campagna sui social contro l’abusivismo nel settore del Turismo in Sicilia. Nel mirino dell’organizzazione di categoria ci sono soprattutto quelli che vengono definiti “furbetti delle case vacanza”, ossia i proprietari di appartamenti concessi in affitto che aggirano le regole, non garantiscono sulla qualità dei servizi resi e, naturalmente, non pagano un centesimo di tasse. “Un fenomeno sempre più crescente nell’isola che mortifica il lavoro regolare di tanti imprenditori che ancora sperano in una Sicilia migliore”, dice Picarella, che di lavoro fa proprio l’imprenditore alberghiero. “Ringraziamo – dice ancora Picarella – la Guardia di finanza che lavora per ristabilire uguaglianza e rispetto delle norme”.

Nell’esigenza di correre ai ripari contro il proliferare del fenomeno, Confcommercio ha invocato presso l’assessorato regionale al Turismo una nuova legge quadro, che preveda l’attribuzione di codici identificativi di riconoscimento per alloggi, Bed & Breakfast e case vacanze in Sicilia. “Non è solo questione di trasparenza e rispetto delle regole in un settore in forte espansione, ma anche di prevenzione nell’ottica di garantire una migliore sicurezza e tutela per gestori e turisti”.

Il punto, infatti, è che spesso i soggetti presi di mira riescono ad aggirare le sanzioni a causa della confusione normativa. Ma le Fiamme Gialle sono al lavoro, e nel Palermitano da giugno ad oggi ha scoperto che tre quarti di immobili adibiti a B&B e case vacanze sono irregolari.

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