Il colosso della Silicon Valley ha copiato un’app di geolocalizzazione da una società milanese di sviluppo software, la “Business Competence”, difesa dall’avvocato saccense Michele Imbornone, che ha espresso grande soddisfazione dopo tanti anni di processi.
Finalmente il riconoscimento del danno che una società di software di Cassina Dè Pecchi, in provincia di Milano, ha subito a causa della clonazione, da parte di Facebook, della sua “app” che offriva l’indicazione di bar, ristoranti e altri luoghi d’interesse vicini al posto in cui si trovavano gli utenti. Da quella creazione non trascorse molto tempo e il gigante del web propose agli iscritti di scaricare la sua Nearby e cioè un’applicazione che per i ragazzi che lavorano presso la “Business Competence” era identica alla loro. Il tribunale di primo grado aveva quantificato il danno in 350 mila euro e adesso i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno condannato Facebook a risarcire la società milanese con 3 milioni e 800 mila euro. “Dopo tanti anni di impegno giudiziario e di processi c’è stato un primo importante riconoscimento in merito a questa spinosa vicenda – ha affermato ieri sera ai microfoni di Radio Capital l’avvocato della società milanese Michele Imbornone, che vive ed esercita la professione a Milano e che ha vissuto a Sciacca per tanti anni. “Si tratta di una sentenza non definitiva – evidenzia Imbornone – che è ancora pendente in termine per l’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione. Non credo che capiti spesso che Golia perda contro Davide e non mi risulta che spesso i colossi soccombano alle pretese di piccoli privati.” L’avvocato Michele Imbornone è figlio del professore Pietro Imbornone, di Sciacca, e nipote dell’avvocato Paolo Imbornone, noto penalista e per tanti anni presidente della Camera Penale di Sciacca.
Nella foto, l’avvocato Michele Imbornone