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Un tariffario per un posto in polizia o nei vigili del fuoco, ecco i dettagli dell’inchiesta ad Alcamo

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Emergono altri particolari dall’inchiesta che ha portato oggi i Carabinieri della Compagnia di Alcamo a dare esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 14 persone per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, per i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e abuso d’ufficio.
L’indagine, era stata avviata dai Carabinieri nel giugno 2020, prende le mosse da pregresse risultanze investigative acquisite dalla Sezione Forestale presso la Procura di Trapani su presunti episodi corruttivi per il superamento delle prove d’esame, svolte tra il 2017 e il 2018, di alcuni concorsi pubblici.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Giuseppe Pipitone, direttore ginnico sportivo e vice dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sfruttando sia le proprie conoscenze all’interno delle amministrazione pubbliche che il fatto di essere stato nominato in una delle sottocommissioni d’esame per le prove psico-motorie, si sarebbe impegnato a “sponsorizzare” alcuni candidati nelle diverse prove concorsuali, nonché a preparare fisicamente gli stessi, a fronte della promessa e successiva dazione di denaro fino a 3.500 euro a candidato per un posto nei vigili del fuoco e 5000 euro per la polizia.
In sintesi, secondo l’ipotesi accusatoria, il Pipitone, avrebbe celato dietro Un’apparente scuola di preparazione per concorsi, un vero e proprio meccanismo illecito di collocamento nella pubblica amministrazione avvalendosi dei propri contatti con soggetti che rivestivano ruoli essenziali nelle procedure concorsuali in vari corpi dello Stato, in primis quello di appartenenza.
Tra i soggetti che, a vario titolo, avrebbero contribuito a falsare i concorsi, risultano complessivamente 10 dipendenti di diversi Corpi dello Stato, tra cui un Ispettore dei Vigili del Fuoco, poi sospeso dal servizio per altro procedimento analogo iscritto presso la Procura di Benevento, due poliziotti, quest’ultimi rispettivamente sottoposti alle misure cautelari degli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora dai colleghi della Squadra Mobile della Questura di Trapani, e gli stessi presunti corruttori, risultati vincitori di concorso grazie alle ipotizzate “sponsorizzazioni”.
Le indagini dei Carabinieri proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.

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