Festa a Menfi per il secolo di vita di Salvatore Calandra. Al momento del taglio della torta con le cento candeline hanno preso parte il figlio Giuseppe, i nipoti e sette pronipoti. Salvatore non ha dimenticato di ricordare l’assenza dell’amata figlia Anna, scomparsa prematuramente.
A casa di nonno Salvatore anche il sindaco Vito Clemente che gli ha consegnato una targa complimentandosi per questo ambito traguardo.
Una vita dedita alla famiglia ed al lavoro quella di Salvatore, nato il 13 Marzo 1924 a Menfi in una famiglia numerosa. Ben 5 sorelle ed un fratello.
Da giovanissimo si mette a lavorare come muratore, ma con lo scoppio della guerra, a 19 anni e’ stato arruolato per dirigersi a Cascina, in provincia di Pisa.
Nel 1944, quando i nazifascisti cominciarono i rastrellamenti e uccisioni con vere e proprie esecuzioni, e’ stato costretto a fuggire.
Il 2 settembre 1945, con la fine della seconda guerra mondiale, il rientro in Sicilia a piedi con un gruppo di siciliani.
Durante il lungo viaggio perde molti suoi amici, e’ riuscito ad attraversare lo stretto di Messina con barche di soli 2 metri.
Dopo un mese, finalmente e’ arrivato nella sua amata Menfi dove ha ripreso il suo vecchio lavoro.
Nel 1949 si e sposato con Vincenza Marino, da cui ha avuto due figli: Giuseppe e Anna .
Nel 1968, dopo il terremoto, a seguito della crisi, ha deciso di trasferirsi in Svizzera, dove ha iniziato una nuova impresa. Dopo circa 20 anni, il ritorno a Menfi per continuare il suo lavoro.
Una vita di sacrifici gioie e rinunce, ma tutta dedicata alla famiglia.