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Gli arresti per violenza sessuale su una ragazzina a Menfi, la madre e un altro indagato in carcere si avvalgono della facoltà di non rispondere

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, questa mattina, nel carcere di Pagliarelli, a Palermo, la madre della tredicenne che sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali e Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina.

Non hanno risposto alle domande del Gip, Guglielmo Nicastro, che si era recato in carcere per l’interrogatorio di garanzia. La ragazzina, tredicenne all’epoca dei fatti, sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali e la madre avrebbe favorito la prostituzione della piccola, accompagnandola nei luoghi dove si consumavano gli incontri sessuali per somme che andavano dai 30 ai 200 euro.

Nelle prossime ore saranno interrogati, al palazzo di giustizia di Sciacca, per rogatoria, da un giudice del Tribunale saccense i quattro indagati finiti ai domiciliari sospettati di avere abusato della piccola: Viorel Frisan, di 37, di Gibellina, ed i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, Vito Sansone, di 43, e Vito Campo, di 69. Le posizioni più pesanti sono quelle della madre della ragazzina e di Civello perché a loro viene contestata l’induzione alla prostituzione minorile ed è per questo che l’indagine è passata dalla Procura della Repubblica di Sciacca a quella di Palermo perché il reato è di competenza distrettuale.

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