È stato un fatto straordinario il ritrovamento di una colonia di “fratino” nel territorio di Ribera. Il fratino è un minuscolo trampoliere che arriva dall’Africa, inserito tra le specie da tutelare dalla Direttiva UE “Uccelli”, ed è l’emblema dello stato di conservazione delle nostre spiagge e anche simbolo dello stretto legame tra le abitudini dell’uomo e i delicati equilibri della biodiversità.
Se una spiaggia è in cattivo stato di conservazione, inquinata e degradata, oppure livellata dalle ruspe, difficilmente sarà visitata da questo splendido piccolo trampoliere. Al contrario, la presenza di un nido di fratino è sempre un ottimo segnale dello stato di salute di un ambiente marino e di una spiaggia correttamente tutelata e conservata.
In Italia si registrano ogni anno dalle 1500 alle 1800 coppie nidificanti, ma dal 1993 al 2010 la popolazione svernante è diminuita del 50%, per questo il WWF ha istituito una apposita “Rete fratino” che ne tutela l’incolumità.
Ma andiamo ai fatti e vediamo cos’è accaduto.
Una coppia di escursionisti agrigentini trova un piccolo batuffolo di tenerezza, in forma di uccellino apparentemente disperso, in una spiaggia di Ribera dove si confonde tra i sassi.
È un attimo. L’istinto di salvare un pulcino da una fine crudele spinge i due ragazzi a trattenerlo per cercare aiuto presso le strutture pubbliche, ma è domenica ed è difficile trovare aiuto.
Per fortuna incontrano quattro ragazze del posto, Valentina Lupo, Francesca Tavormina, Maria Carmela e Tiziana Bacino, che prontamente telefonano al presidente del Wwf Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, che abita proprio a Ribera.
Ci si accorda per il da farsi e prontamente il piccolo pullo (non sa volare) viene portato al presidente Mazzotta, che nel frattempo si era informato per capire poter agire consapevolmente.
Ad una attenta osservazione si constata che il piccolo è in buone condizioni di salute, pertanto consultato l’operatore del Centro Recupero Fauna Selvatica Dino Valenti, l’Ispettore Superiore in congedo del Corpo Forestale Franco Messana, il responsabile della rete fratino locale WWF Gino Galia e quello nazionale Luigi Agresti, si conviene di riportare immediatamente sul luogo del ritrovamento l’animale.
Mazzotta chiama l’amico Giuseppe Scorsone, volontario WWF e vicepresidente dell’associazione Misilcassim, e si reca nella zona dove il fratino è stato prelevato, mettendosi a cercare la mamma dell’uccellino.
Si ha un cenno di risposta ai richiami incessanti che il piccolo ha ripetuto per tutto il tempo in cui è stato trattenuto da noi umani, così i due volontari hanno liberato il piccolo fratino, che vispamente si è messo a saltellare verso un canneto, dove ad attenderlo ci sarà stata la famigliola, che ci piace immaginare riunita e cinguettante.