In principio fu la lettera di venticinque esponenti di punta del Partito Democratico agrigentino (prima firmataria: Maria Iacono), in cui si chiede al segretario provinciale Giuseppe Zambito di aprire una fase politica incentrata sulla riflessione e, evidentemente, anche sull’autocritica rispetto al recente risultato elettorale, con l’apertura di una fase di superiore collegialità nelle scelte politiche. Apriti cielo! Zambito ha risposto mettendola sul piano personale, “sbracando” con un contrattacco pesante, sia nei confronti dell’ex parlamentare, accusata sostanzialmente di avere ricevuto una bocciatura elettorale coerente con quanto da lei seminato in cinque anni, sia nei confronti di Michele Catanzaro, deputato regionale, che da quando è stato eletto all’ARS non ha più riunito il PD di Sciacca, di cui è segretario. Il dibattito è aperto. Tra le repliche a Zambito c’è quella di Simone Di Paola, che sulla sua pagina Facebook dichiara di trovare curioso che Zambito risponda ad una richiesta di collegialità attaccando frontalmente il segretario del PD di Sciacca, “l’unico circolo della provincia di Agrigento – osserva il capogruppo DEM al Consiglio comunale – ad ottenere in questi anni risultati storici, fra cui la riconquista dell’amministrazione comunale ed in seguito una rappresentanza parlamentare all’ARS che qui mancava da un secolo!
Risultati ottenuti – aggiunge Di Paola – grazie all’impegno corale di un gruppo dirigente locale che a Sciacca ha saputo fare esattamente ciò che oggi si auspica in ambito provinciale: unire, includere, coinvolgere”. Simone Di Paola è durissimo nel domandarsi polemicamente se forse a Sciacca il PD vince proprio perché qui i vertici provinciali della federazione non hanno mai messo piede.
Guerra nel Pd agrigentino. Il segretario provinciale Zambito non vuole farsi processare. Di Paola: “Sciacca unico posto dove vinciamo”
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