Seduta ieri sera del consiglio comunale di Sciacca impostata sull’esame di alcuni punti tecnici, ma sono state le comunicazioni del presidente del consiglio comunale Ignazio Messina sul suo incontro con il Questore sulle ragioni di sicurezza del Carnevale di Sciacca ad attirare l’attenzione sul dibattito politico che in diversi frangenti ha assunto il carattere dello sconto tra lo stesso Messina e il sindaco Fabio Termine.
Il presidente Messina ha riferito del suo incontro in Questura specificando che alla presentazione della manifestazione alle forze dell’ordine si è pervenuti con estremo ritardo. “E’ evidente – ha riferito Messina da quanto appreso dal Questore – che rispettando una tempistica e mettendosi a lavorare per tempo con un programma di sicurezza collaborato con le forze dell’ordine, il Carnevale si sarebbe potuto svolgere in centro storico”.
Affermazioni smentite subito dopo dal primo cittadino in tono polemico che ha definito “irrituale” la richiesta del primo cittadino di voler incontrare il Questore nell’ambito di una interlocuzione esclusivamente tra quest’ultimo e il sindaco. Termine ha poi difeso la sua azione partita mesi prima per l’organizzazione e ha ribadito che i tempi tecnici di approvazione per la manifestazione corrispondevano ai 15 giorni antecedenti all’avvio della festa così come ha ribadito l’impossibilità di poter svolgere mai più la festa in centro storico.
Dallo scontro tra i due, si e’ poi passati al dibattito con un intervento di un solo consigliere per due minuti per ogni gruppo. Forti gli interventi dai banchi dell’opposizione in sequenza di Paolo Mandracchia, Calogero Bono e Carmela Santangelo che hanno accusato il primo cittadino di aver totalmente tenuto l’oscuro i consiglieri nella fase organizzativa e di aver gestito come unico rappresentante dell’ente snaturando la manifestazione.
Poi gli interventi di Giuseppe Ambrogio e di Gabriele Modica e Alessandro Curreri dai banchi della maggioranza che hanno invece, ribattuto ai colleghi di voler cercare il pelo nell’uovo di una manifestazione dal loro punto di vista, perfettamente riuscita.
Poi ancora Ignazio Bivona e Lorenzo Maglienti dall’opposizione. Molto più ampio invece, l’intervento del consigliere del gruppo misto, Giuseppe Catanzaro che partendo dal Carnevale e dalla gestione fallimentare del primo cittadino ha rimproverato a Termine un abuso dell’avverbio “mai” per poi essere smentito e paragonando la sua situazione politica ad un progetto in fase di collisione come il Titanic con gli alleati pronti a scendere dalle scialuppe.
Ieri sera solo un assaggio del dibattito sul Carnevale di Sciacca in consiglio comunale che tornerà nelle prossime sedute con la richiesta di Fratelli d’Italia di affrontare il punto ad ampio raggio e anche questa volta c’è da scommettere il clima e’ destinato ancora una volta a surriscaldarsi.