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Comune di Sciacca

Resta al suo posto il consiglio comunale di Sciacca, ok soltanto al “micro taglio” delle aliquote Imu (Video)

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Durante il dibattito generale di una insolita seduta del consiglio comunale mattutina, molti consiglieri comunali di opposizione oggi si sono detti “obbligati” “costretti” e taluni perfino “ricattati” dalla scure dello scioglimento dello stesso organo assembleare se entro oggi non si fosse approvata la salvaguardia degli equilibri di bilancio a seguito della bocciatura dello scorso cinque febbraio della prima proposta di delibera dell’amministrazione comunale che prevedeva l’applicazione delle aliquote quasi al massimo dell’Imu.

L’intento dell’opposizione, invece di applicare un taglio da ben sette milioni e mezzo di euro e’ cosa nota, salvo l’immediato richiamo del dirigente dell’Ufficio Ragioneria per gli squilibri provocati che non avrebbero permesso di garantire perfino servizi essenziali.

E così per un mese e mezzo hanno tenuto banco i timidi tentativi di trovare un accordo tra le parti, quel basso profilo dell’amministrazione che oggi Fabio Leonte ha voluto evidenziare. Con la conseguenza che e’ passata la riproposizione della stessa microscopica possibilità di abbassamento del gettito dell’imposta di appena 120 mila euro che era stata proposta la prima volta, un mese e mezzo fa e che oggi all’unanimità il consiglio comunale alla fine, ha approvato.

Domani, intanto i due consiglieri comunali Maurizio Blo’ e Raimondo Brucculeri hanno indetto una conferenza stampa per spiegare le ragioni che hanno portato al loro voto di oggi. Nel frattempo, con un documento condiviso ai cronisti hanno fatto sapere che “la mancata approvazione della delibera avrebbe comportato lo scioglimento del
consiglio comunale, un esito inaccettabile che avrebbe privato i cittadini di rappresentanza istituzionale”.
Durante la conferenza stampa, i due annunciano che verranno presentate le proposte concrete per
ridurre la pressione fiscale e ripristinare servizi efficienti, tra cui: azioni legali contro lo spreco come l’invio alla Procura Generale della Corte dei Conti di atti che hanno causato danno erariale, con documentazione sulle spese illegittime che hanno aggravato il bilancio, costringendo a rincari fiscali.

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