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Verso le Regionali: e se il candidato a sindaco sconfitto a novembre corresse per Sala d’Ercole?

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Com’è noto il 2017 è anche l’anno delle elezioni regionali. Si vota domenica 5 novembre. Un appuntamento che può anche aprire interessanti prospettive sul livello politico saccense, considerato che le amministrative, su cui tra pochi giorni calerà il sipario, possono aver già fornito delle interessanti indicazioni nei confronti del consenso sui diversi candidati a sindaco. È d’obbligo, comunque, una riflessione riguardante la carica più importante, quella di presidente della Regione. Ormai anche Rosario Crocetta ha capito che sarà difficile potersi ricandidare alla successione di se stesso. Il Pd sta facendo grosse pressioni sul presidente del Senato Piero Grasso, affinché accetti la candidatura. Una candidatura su cui il resto del centrosinistra, naturalmente, non potrà che convergere. Il centrodestra, invece, dovrebbe organizzare un rinnovato sostegno a Nello Musumeci, che dal 2012 aspetta la possibilità di riscattarsi dopo la sconfitta di fronte al Governatore uscente. In mezzo ci sono i pentastellati. Tutti sanno (e da tempo) che Giancarlo Cancelleri dovrebbe essere l’aspirante presidente del Movimento 5 Stelle, sull’onda di un consenso che la Sicilia non ha mai fatto mancare ai grillini.

Ma cosa accadrà nel collegio elettorale della provincia di Agrigento per uno scranno a Palazzo dei Normanni? Il sindaco uscente Fabrizio Di Paola non dovrebbe potersi candidare, cosa che pare aveva immaginato di fare intorno alla metà di aprile, quando aveva ipotizzato di dimettersi anzitempo per potersi mettere in lista. In ogni caso non si può escludere scenario alcuno. Tipo anche quello che possa riguardare la possibilità, per il candidato a primo cittadino che uscirà sconfitto dal ballottaggio di domenica prossima, di potersi giocare subito la rivincita, magari concorrendo alla carica di deputato regionale. Uno tra Calogero Bono o Francesca Valenti, dunque, in lizza in liste e schieramenti a loro congeniali, potrebbe aggiungere un’altra campagna elettorale a quest’anno particolarmente intenso. È troppo presto per fare previsioni, anche perché non va dimenticato che il numero dei parlamentari è sceso e che, di conseguenza, la lotta si farà ancora più dura. Difficile immaginare, nel centrosinistra, che gli uscenti Cascio, Cimino e Panepinto possano agevolare operazioni che non siano speculari alla loro rielezione. Così come sarebbe bizzarro che l’uscente Enzo Fontana accetti scenari che ne mettano in pericolo la riconferma. Eppure nulla si può escludere, neanche che lo stesso Fabio Termine abbia la possibilità di scendere in campo personalmente per Sala d’Ercole. Certo, bisognerebbe capire cosa accadrà in materia di partiti e schieramenti, che spazio potranno avere le liste come Mdp o il movimento di Pippo Civati. Ma il dibattito politico nelle contrade saccensi è appena all’inizio.

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