Chi lo conosceva lo descrive come una persona schiva e riservata, una vita agli antipodi rispetto quei sette giorni di Carnevale che lo vedevano sfilare con sontuosi e scenografici costumi in maschera per le strade di Sciacca.
Una trasformazione catachirca quella di Pippo Venezia che ha interpretato maschere indimenticabili che rimarranno nella storia del Carnevale di Sciacca: “Il pavone”, “Il giorno e la notte” e “Il cigno”, solo per citarne alcune.
A realizzare e confezionare i costumi era la sorella, Maria Mucaria Venezia che lavorava mesi per cucire quei capolavori: originali e unici.
Vito e’ morto all’età di 74 anni a seguito di una malattia, amava profondamente la festa e indossava quei capi con leggiadria ed eleganza non temendo le intemperie, specie il freddo di febbraio.
“Ero ragazzina – ricorda la giornalista e conduttrice del Carnevale di Sciacca, Santina Matalone – e conducevo le dirette sul palco, ma con lui ho anche condiviso la passione per il canto nel coro degli amici della musica sotto la direzione del maestro Giuseppe La Rosa. Ritornando al carnevale, come dimenticare le sue sfilate lungo le strade con il Cigno, Vanda Osiris, la Rosa, il Giorno e la Notte, o Renato Zero nel mini carro “Viva la Rai”… Erano tempi in cui il comune istituiva un concorso a premi per chi partecipava come maschera singola…. E le sue di maschere erano sempre molto originali, curate nei dettagli e ovviamente magistralmente indossate come fosse lui il vero protagonista. Saliva sul palco di Piazza Scandaliato e tutti facevamo spazio ai suoi imponenti abiti e alla sua verve… Poi uscì di scena quando andò ad insegnare al nord….ma non faceva mancare il suo pensiero al carnevale… anche con un messaggio che a volte leggevo dal palco. Di maschere e abiti Vito ne ha indossate molte, ma quella della sofferenza è stata visibile solo per alcuni “amici di sempre” che adesso, in questa settimana di pre carnevale lo ricordano allegro, divertente e sempre disponibile”.